Nigredo, Albedo e Rubedo. ⚫️⚪️🔴
- Elevenios

- 25 set
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 ott

l’Arte Reale non si nutre soltanto di simboli architettonici e morali, ma anche di quelli alchemici, poiché l’Alchimia e la Massoneria condividono un unico scopo, la trasmutazione dell’uomo da essere profano a Uomo di Luce.
Il percorso alchemico si articola in tre grandi momenti, spesso suddivisi in più fasi, che riflettono il cammino iniziatico:
Nigredo, Albedo e Rubedo.
La Nigredo, la nerezza, è la fase della morte apparente, è la discesa nelle profondità della materia, della Terra e di sé stessi.
Qui tutto si dissolve, tutto si oscura, il vecchio io si frantuma come pietra che deve essere spezzata, è il tempo del dubbio, della confusione, della lotta interiore.
Simbolicamente, è il Gabinetto di Riflessione, è il cranio, è il silenzio carico di paura e speranza.
Senza Nigredo non c’è nascita, occorre prima morire al profano.
L’Albedo, la bianchezza, è il tempo della purificazione.
Dopo la notte, sorge un’alba pallida e nuova, l’acqua lava le impurità, l’anima si alleggerisce, lo spirito ritrova chiarezza, è la fase della catarsi, della ricerca della verità, del risveglio interiore.
L’Albedo insegna che la luce non è ancora compimento, ma preparazione, un chiarore che annuncia il giorno.
La Rubedo, la rossa, è la fase della compiuta trasmutazione.
Qui il fuoco interiore diventa stabile, la Rosa sboccia sulla Croce, l’oro filosofico viene tratto dal crogiolo, è la pace dopo la guerra, l’armonia dopo il conflitto, l’unità degli opposti.
Nella Rubedo l’iniziato non è più frammento, ma totalità, ha unito materia e spirito, luce e ombra, morte e vita.
A volte si ricorda anche una fase intermedia, la Citrinitas, il giallo dorato, simbolo del sole nascente che prelude all’opera compiuta, è la maturazione della coscienza, il momento in cui la verità, ancora giovane, comincia a illuminare con chiarezza stabile.
Queste fasi non appartengono solo ai laboratori degli alchimisti medievali, ma al cuore di ogni iniziato, esse sono cicli che si ripetono più volte nella vita, perché ogni passo avanti nel nostro cammino richiede una morte (Nigredo), una purificazione (Albedo) e una rinascita (Rubedo).
La vera Opera, dunque, non è la trasformazione del piombo in oro materiale, ma del nostro piombo interiore, passioni, egoismi, paure, in Oro Filosofico, cioè Saggezza, Luce e Armonia.
Così comprendiamo che l’Opera alchemica è la stessa Opera muratoria, la costruzione del Tempio interiore attraverso il fuoco della prova, l’acqua della purificazione e la luce della trasmutazione.
Un giorno il nostro cuore, alleggerito come piuma, risplenda nell’oro incorruttibile della Verità.
A∴G∴D∴G∴A∴D∴U∴
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Fr∴ Elevenios




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