Il Cuore può pesare come una piuma?
- Elevenios

- 21 set
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Aggiornamento: 10 ott

Il Cuore può pesare come una piuma?
Tramandata dal Libro dei Morti, si narra del rito della Pesatura del Cuore. Il defunto, giunto al cospetto di Osiride, doveva deporre il proprio cuore su una bilancia, contro il peso della piuma di Maat, simbolo di verità, giustizia e armonia cosmica, se il cuore era leggero e puro, l’anima poteva proseguire il suo viaggio verso l’eternità, se invece era gravato da menzogna, inganno o colpa, veniva divorato da Ammit, e l’essere dissolveva la propria essenza nell’oblio.
Questa immagine antichissima non è soltanto mito funerario, ma simbolo esoterico della nostra stessa iniziazione.
Il cuore, sede delle emozioni e del segreto dell’Essere, rappresenta l’io profondo, il vero sé.
La piuma di Maat è la legge eterna che ordina il Cosmo, il principio che noi chiamiamo Armonia Universale. L’incontro tra i due è la misura del nostro cammino: non conta la maschera esterna, né le opere compiute solo per apparenza, ma la qualità interiore, la sincerità del nostro cuore.
La Pesatura non avviene dunque solo dopo la morte del corpo, ma in ogni istante in cui siamo chiamati a confrontarci con la nostra coscienza, ogni azione, ogni pensiero, ogni parola, aggiunge peso o leggerezza al piatto della bilancia.
Così, il cuore che impara a farsi puro non è un cuore privo di esperienze, ma un cuore che ha saputo trasmutare i propri errori in saggezza, la propria ombra in luce.
In chiave alchemica, la Pesatura del Cuore è la prova della purificazione interiore: solo ciò che è liberato dalla scoria del metallo vile può diventare oro filosofico.
L’uomo comune teme il giudizio, l’Iniziato lo invoca, perché sa che senza misura non vi è perfezione.
Come Massoni, ci viene chiesto di lavorare instancabilmente alla costruzione del nostro Tempio interiore, affinché, quando la Bilancia sarà posta davanti a noi, il nostro cuore non sia gravato dal piombo dell’egoismo, ma reso leggero dall’amore fraterno, dalla ricerca della verità, dalla fedeltà alla Luce.
La leggerezza del cuore non è superficialità, ma armonia, non è vuoto, ma pienezza, è l’equilibrio tra ciò che siamo stati e ciò che siamo chiamati a diventare.
In questo senso, ogni tornata massonica è una piccola pesatura del cuore: nella quiete del Tempio, il nostro lavoro ci mette di fronte a ciò che pesa e a ciò che illumina, offrendoci la possibilità di scegliere, ancora una volta, di essere uomini della Luce.
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Fr∴ Elevenios




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