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Il Silenzio, Ora et Tace

  • Immagine del redattore: Elevenios
    Elevenios
  • 2 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 10 ott

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Quando un uomo entra per la prima volta nel Tempio, gli viene imposto il Silenzio.

L’Apprendista deve tacere: non perché la sua voce sia indegna, ma perché non è ancora pronta a parlare con la lingua della Luce.

Questo silenzio non è privazione, ma dono; non è vuoto, ma grembo che custodisce la nascita del nuovo essere.

Il silenzio dell’Apprendista non è passività: è ascolto, è la condizione che permette all’anima di ricevere, di imprimere in sé i simboli e i misteri senza ancora pretendere di interpretarli.

L’Apprendista non costruisce ancora con la parola, ma con lo sguardo, con il cuore, con l’attenzione, nel suo silenzio, egli diventa specchio, e lo specchio riflette senza deformare.

il Silenzio è la porta dei Misteri.

Nei culti antichi, come nei Misteri Eleusini e Pitagorici, il neofita giurava il silenzio, poiché la verità non può essere detta in parole profane: essa si rivela solo a chi impara a contemplare, anche gli alchimisti insegnavano: “Ora et tace” prega e taci, perché il vero lavoro si compie nel segreto del crogiolo interiore.

Il Silenzio è il contrario del rumore del mondo profano.

Nel profano c’è clamore, vanità, sovrabbondanza di parole che non illuminano ma oscurano, nel Silenzio c’è essenzialità, vi è lo spazio dove la Parola autentica può germogliare.

Il Silenzio è il respiro stesso del Tempio, è nel silenzio che i simboli parlano, che i gesti si imprimono nell’anima, che la Luce si riflette senza ostacoli.

Ma il Silenzio non è solo prerogativa dell’Apprendista, è cammino di tutti.

Il Maestro stesso impara che la vera parola nasce solo dal silenzio interiore, senza di esso, la parola diventa chiacchiera; con esso, la parola diventa seme di verità.

Alchemicamente, il Silenzio è la Nigredo della lingua: il momento in cui la voce muore per lasciare spazio alla trasformazione interiore, da questa morte nasce un nuovo linguaggio, purificato, che non è più rumore ma Verbo, Logos.

il Silenzio è il custode dell’iniziazione, ci ammonisce a non sprecare parole, a non disperdere la forza del verbo, a coltivare l’arte di ascoltare, ci ricorda che solo chi sa tacere davanti al Mistero, un giorno potrà parlare con la voce della Sapienza.

Nel Silenzio il Grande Architetto parla, e solo chi tace può udirlo.

A∴G∴D∴G∴A∴D∴U∴

T∴F∴A∴

Fr∴ Elevenios

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