Conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei
- Elevenios

- 17 ott
- Tempo di lettura: 3 min

«Ti avverto, chiunque tu sia.
Oh tu che desideri sondare gli Arcani della Natura,
se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi
non potrai trovarlo nemmeno fuori di te.»
Così parla la Voce del Tempio, la stessa che gli antichi udivano nei recessi di Delfi, e che oggi risuona silenziosa nei cuori di coloro che percorrono la Via esoterica.
Non è un ammonimento esterno, ma un eco dell’Anima, un richiamo alla più alta delle Scienze, la Conoscenza di Sé.
Ogni ricerca, ogni simbolo, ogni rito, tutto ciò che compone l’Ars Sacra, non ha altro scopo se non quello di risvegliare nell’uomo il Divino sopito.
L’Iniziato che desidera conoscere i misteri della Natura, deve prima imparare a leggere le tavole del proprio essere.
Come l’alchimista osserva il crogiolo per scorgervi la trasmutazione della materia, così l’uomo deve contemplare il proprio cuore per assistere alla trasmutazione dello spirito.
Ogni legge che regge l’Universo è riflessa nel microcosmo umano.
Ciò che scorre nelle vene dell’uomo è ciò che scorre nei fiumi del mondo; ciò che vibra nel suo pensiero vibra nelle stelle.
Ignorare se stessi significa violare la Legge dell’Analogia, e camminare ciechi nel giardino della Creazione.
Il testo dice:
«Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie?»
La casa di cui si parla non è fatta di pietre, ma di carne, respiro e luce.
È il Tempio invisibile, costruito dall’anima e abitato dallo Spirito.
Molti lo cercano nei libri, altri nei viaggi, altri ancora nei templi esterni…
Ma solo chi ha osato varcare la soglia del proprio silenzio ha davvero visto la sua volta dorata.
In quel luogo, ogni simbolo si rivela per ciò che è, uno specchio.
Non è la Croce che salva, ma il riconoscersi in essa;
non è la Rosa che illumina, ma il fiorire che essa suscita nel cuore di chi la contempla.
«In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.»
Questa frase racchiude il nucleo stesso della Tradizione Ermetica.
Gli Dei non sono entità lontane, ma forze cosmiche che dimorano nella nostra natura più profonda.
Ogni uomo è un santuario velato, e la chiave del suo scrigno è custodita nella sua coscienza.
Il Tesoro è la Scintilla Divina, la Pietra Filosofale interiore, la Luce che attende di essere liberata dalle scorie dell’ego e dell’ignoranza.
Il compito dell’Iniziato non è cercare nuovi mondi, ma trasformare se stesso per diventare degno di contemplare quelli che già porta dentro.
Quando l’uomo si conosce, egli non si limita a sapere chi è:
diventa punto d’incontro tra il visibile e l’invisibile, tra la materia e lo spirito.
Il suo corpo è la Terra, la sua mente è l’Aria, il suo cuore è l’Acqua, la sua volontà è il Fuoco.
E nel loro equilibrio nasce l’Etere, il Quinto Elemento, l’essenza divina che lo unisce all’Universo e agli Dei.
“Conosci te stesso” non è dunque una frase filosofica, ma un rito vivente, un atto di Alchimia spirituale, chi lo compie, realizza il principio dell’Ars Regia: Solve et Coagula, sciogli e riunisci, separa per ricongiungere.
E nel cuore del proprio silenzio, trova il Nome ineffabile che gli antichi nascondevano sotto i veli del simbolo.
L’Oracolo non ha smesso di parlare.
Ancora oggi, chi si siede in ascolto dentro di sé può udire la stessa voce che risuonava nel Santuario di Delfi.
Essa dice:
«Oh Uomo, conosci te stesso…
e conoscerai l’Universo e gli Dei.»
Questa è la formula eterna:
l’invito a scendere nel proprio abisso per ascendere alla Luce,
a morire come pietra grezza per rinascere come pietra filosofale,
a riconoscere che l’Opera non è fuori da noi, ma in noi.
Solo chi si fa tempio può accedere al Tempio.
Solo chi diventa Luce può vedere la Luce.
E allora, nel silenzio del proprio cuore, potrà dire con verità:
Ex Tenebris Lux, Dalla Tenebra, la Luce.
A∴G∴D∴G∴A∴D∴U∴
T∴F∴A∴
Fr∴ Elevenios




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